Spieghiamo cosa si intende per counseling¹ attraverso un esempio. Vi è mai capitata una cosa del genere? Avete un problema che vi sta assillando da più di un giorno, incontrate un amico e, senza nemmeno accorgervene, iniziate a parlare come un fiume in piena. Non vi rendete nemmeno conto che il poverino che avete davanti ha cercato per ben due volte di dire qualcosa, ma non ha trovato lo spazio per inserirsi tra un vostro respiro e l'altro. Il vostro amico a questo punto si rassegna e sta ad ascoltarvi, annuendo di tanto in tanto. Voi continuate imperterriti e in apnea, snocciolate la questione nei minimi dettagli e l'affrontate anche da diversi punti di vista, assumendo quell'incarnato tipico blu paonazzo. Mentre ne parlate però quello che vi sembrava un problema irrisolvibile comincia a delinearsi come qualcosa di superabile. Esattamente un momento dopo vi fermate. Idea! Adesso sapete esattamente cosa fare. Ringraziate l'amico per il suo aiuto e scappate via. Inutile se questo tenterà di chiedervi: "Ma quindi cosa hai deciso di fare?", voi sarete già a 50 metri di distanza urlando: "Poi te lo spiego con calma, grazie ancora di tutto!".
Fare accadere le cose spontaneamente
La situazione illustrata prima, si presenta come un evento del tutto spontaneo e naturale. Purtroppo capita di rado e non sempre troviamo una persona disponibile ad ascoltarci o, peggio, l'argomento di cui vorremmo parlare è così delicato che l'amico diventa l'ultima persona a cui rivolgersi.
Il counseling ha in sé molti elementi in comune con questa situazione e soprattutto mette in campo una serie di tecniche atte a far trovare la soluzione senza che sia suggerita o imposta dall'esterno.
Innanzitutto si basa sull'ascolto attivo e sulla particolare empatia tra counselor e cliente. La relazione è infatti il nucleo centrale di questa pratica. L'attenzione dedicata, l'accoglienza e la totale accettazione del cliente sono poi gli altri ingredienti alla base del counseling. Il rispetto più pieno della persona porta con sé anche l'assoluta assenza di giudizio nei confronti del cliente. Un cliente che non si sente giudicato trova tutta la libertà per esprimersi senza indossare una maschera ed è proprio da questa libertà che nasce l'iniziativa spontanea di dare voce a risorse interne latenti. Risorse che mettono in moto una serie di azioni e decisioni per il superamento della problematica.
A chi si rivolge il counseling?
Il counseling può essere d'aiuto per la soluzione di problemi di natura non psicopatologia. Quindi in genere potremmo dire che è un valido supporto per problematiche transitorie: a tutti può capitare di attraversare un momento difficile nella vita, trovarsi confusi rispetto a una decisione importante. Inoltre potrebbe nascere anche il desiderio di migliorare le proprie risorse personali e sviluppare una più adeguata consapevolezza di sé. La finalità ultima è infatti il benessere della persona.
Si struttura su incontri individuali con cadenza settimanale e i percorsi sono in genere abbastanza brevi perché focalizzati sul raggiungimento di obiettivi specifici.
Chi è il counselor?
Il counselor quindi è un facilitatore. Accoglie, accetta, ascolta e aiuta il cliente a esplorare in modo più ampio sé stesso e a prendere coscienza delle proprie risorse. Counseling a Parma.
Benefici del counseling
Prendere decisioni con maggiore decisione e chiarezza
Migliorare le proprie competenze relazionali e comunicative
Migliorare la conoscenza di sé e l’autoconsapevolezza
Imparare a gestire lo stress
Superare momenti di difficoltà transitori
Gestire e superare problemi di natura non psicopatologica
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