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Il 21 Marzo e la Festa di "Ostara" la Dea della primavera che diede il nome ad Ostern: la Pasqua

Narra la leggenda che Ostara, Dea della primavera e della fertilità, mentre

camminava in un bosco, fra i cui alberi regnava ancora il gelo dell'inverno,

notò un uccello che non riusciva a volare, pensò così di trasformarlo in un leprotto (i piccoli di lepre a differenza di quelli dei conigli nascono già formati e dotati di pelliccia), così il piccolo avrebbe potuto passare indenne gli ultimi giorni di freddo che lo conducevano alle giornate piu 'tiepide della nuova stagione.

L'animale seppur trasformato, continuò a deporre uova che

da quel momento ebbero i colori dell'arcobaleno, in onore e ringraziamento

alla Dea. La lepre prima, il coniglietto poi (appartengono alla stessa famiglia

dei leporidi, seppur con peculiarità diverse) e l'uovo diventarono così

simbolo della stagione della primavera.

Ed Ostara spesso viene raffigurata come una lepre o come una donna dalla testa di lepre. La lepre è simbolo lunare, di giorno si nasconde, per rendersi

visibile alle prime luci dell'alba, nell'erba alta mentre corre e danza con le sue compagne (pensiamo alla lepre marzolina di Alice nel paese delle Meraviglie), e rappresenta anche e con il coniglio, gli aspetti della fecondità e del rinnovamento. Proprio il fatto che si faccia vedere maggiormente in ore non piene di luce, in quelle ore che vengono considerate 'di confine' ha fatto sì che fosse considerata intermediaria fra questo e gli altri mondi, e questa peculiarità la unisce anche ad un'altra divinità, Ecate, per cui la lepre era

sacra proprio in nome degli attributi lunari che la connotano.

I Celti la consideravano animale divinatorio e depositaria di antica saggezza per questo vicina a fate e streghe, e traevano presagi anche dal modo in cui correva. Le lepri erano anche allevate in zone quali la Bretagna e l'Irlanda, ma data la sacralità dell'animale non ce ne si cibava, unica eccezione fu rappresentata dalla caccia rituale, proprio concomitante con l'equinozio, in cui la lepre diventava il pasto rituale della comunità, che ne acquisiva le caratteristiche, cibandosene. Ricordiamo anche che la lepre durante l'inverno cambia il colore del suo manto dalle tonalità bruno-grigiastro simile alla roccia ad un bianco candido per meglio confondersi con il terreno ricoperto di ghiaccio e neve mentre nel nord più estremo la lepre rimane sempre bianca per mimetizzarsi il più possibile con il territorio. Ma torniamo ai simboli legati a questo periodo

dell'anno che coincide con l'equinozio di primavera, Alban Eilir o Eiler

- Luce della Terra, come viene denominato nel Druidismo, cioè il momento in cui giorno e notte sono in perfetto equilibrio. Equinozio deriva dal Latino 'aequus nox

-notte uguale 'e quello primaverile denominato anche vernale si verifica nel momento in cui il sole si trova al di sopra dell'equatore ed è celebrato fra il 20 ed il 23 marzo.

Questo istante segna il passaggio dalla stagione invernale che ci ha portati

nelle profondità della natura e di noi stessi, al periodo dell'anno che invece

ci conduce verso la più luminosa e colorata manifestazione esteriore e che nella natura segnerà il tripudio di fiori e frutti.

Dunque la lepre rappresenta una forte fertilità, che in questo periodo, il terreno manifesta essendo pronto per la semina e per il nascere dei frutti della sua gestazione. Ma questo animale è presente in molte tradizioni di tutto il mondo, europee come asiatiche ed africane. Si dice infatti che i disegni sulla superficie lunare siano impronte di lepri o lepri stesse, questo ad evidenziare la connotazione ed associazione luna con la lepre. Nella Tradizione buddhista si narra che il Buddha affamato, incontrò una lepre che per placare il suo appetito balzò nel fuoco. Buddha per ringraziare, impresse l'animale sulla Luna.

In Cina la lepre è munita di mortaio e pestello per creare un elisir di immortalità. E tornando in Europa ed alle sue tradizioni antiche anche la Dea Freya aveva delle lepri come ancelle. La lepre dell'antichità è stata oggi parzialmente sostituita dal coniglietto, con cui condivide un aspetto fondamentale, la velocità nel riprodursi, ma entrambi gli animaletti portano in dono l'UOVO simbolo di fertilità,

Purtroppo poi nel mondo ebraico-cristiano la lepre assunse una connotazione negativa, nel Deuteronomio e nel Levitico viene considerata impura, e se sempre nel Cristianesimo viene associata solo a paura e timidezza, nelle varie rappresentazioni la possiamo trovare sotto i piedi di una santa, nella contrapposizione verginità-peccato della carne. Nel Medioevo divenne animale foriero di disgrazie, ed ovviamente uno degli aspetti che le streghesi legge assumere, tanto che ferite lasciate su lepri associate esseri rinvenute su corpi di donna il giorno successivo. E la lepre bianca era considerata presagio di morte. Mentre in un'altra tradizione ancora, quella dei Nativi Americani, la Grande Lepre è simbolo eroico dell'alba nascente, che crea e trasforma. Anche nell'Antico Egitto abbiamo forti correlazioni con questo animale: Osiride risorto viene rappresentato da una lepre


Post di Daniela Isa Albero


FESTA DI PRIMAVERA


In questo periodo dell’anno si celebra il ritorno della primavera. E’ il momento in cui Persefone, regina degli Inferi, torna alla luce per far visita alla madre Demetra, standole accanto per 6 mesi. Demetra, per la felicità di riabbracciare la figlia, cosparge la terra di fiori e frutti fino all’autunno, momento in cui Persefone scende nel regno di Ade. L’equinozio di primavera del 21 marzo rappresenta pertanto un momento di grandi festeggiamenti, corrispondente nel neopaganesimo alla Festa di Ostara, dedicata alla rinascita e al rinnovamento, durante la quale giorno e notte sono in perfetto equilibrio. La Natura si risveglia e con essa la vita, è il momento della rinascita, del lancio di nuovi progetti, della concretizzazione dei sogni seminati nelle stagioni fredde. Ma l’equinozio di primavera segna anche il momento dell’unione fra principio maschile e principio femminile, simboleggiato dalle nozze fra il Dio Sole e la Dea Terra. Non a caso, in questo periodo dell’anno, si festeggia l’accoppiamento ed è tutto un fiorire di amore.

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Questo è il momento ideale per ripulire e rinnovare casa, aprendo le finestre, lasciando che la brezza primaverile rinfreschi le abitazioni, eliminando eventuali incrostazioni energetiche e le influenze della stagione invernale. Ovviamente queste pulizie domestiche simboleggiano una pulizia interiore, correlata al bisogno di rinnovare la psiche e portare equilibrio. Ecco allora che tra le attività più indicate allo scopo si annoverano il giardinaggio, la ricerca di fiori selvatici, la decorazione. Abitudini frequenti in questo periodo dell’anno sebbene molti di noi ne ignorino il significato recondito. Rimanendo in tema di inizi, la primavera corrisponde anche all’inizio dello Zodiaco che prende avvio con il segno dell’Ariete. Ecco che l’io, per la prima volta, viene posto al cospetto del non-io, ovvero dell’altro da noi. Ha così inizio la crescita spirituale di chi segue la ruota dell’anno, di chi si sintonizza con i cicli naturali.

Dopo il lavoro preparatorio dei mesi passati e la purificazione di Imbolc, con Ostara i semini piantati nei mesi freddi iniziano finalmente a venire alla luce. I nuovi progetti cominciano a prendere vita esattamente come i fiori primaverili, che sbocciano entusiasti. Grazie a Imbolc e alla sua opera di purificazione dai ricordi dolorosi, la primavera festeggiata con Ostara è piena di entusiasmo, non più frenata da paure inconsce, difese eccessive, paura dell’altro. Essa ci invita ad aprirci, a confrontarci con le persone, ad accettarle per quelle che sono sebbene si tratti di un amore ancora spronato dall’istinto sessuale, non completamente altruistico, ma pur sempre un primo passo verso il ricongiungimento con l’altro e la rinuncia al proprio io.

E’ l’inizio della consapevolezza e prenderne atto è fondamentale per ottenere benefici concreti nella vita quotidiana stessa. I principali doni di Ostara, per chi si sintonizza con questa fase, sono il senso di soddisfazione interiore e un incremento della veggenza, sia per se stessi che in relazione agli altri. I simboli che la contraddistinguono sono: grano, fiori, colori pastello tipici della natura che sboccia in primavera, uova, semi, coniglio/lepre in quanto simbolo di fertilità.


L’origine della festa primaverile di Ostara


Il termine “Ostara” deriverebbe a quanto pare da “aes” o “aus”, che significa est, luogo di nascita del sole. Eostre è infatti la dea che porta fertilità, collegata alla nascita, da cui sarebbe derivato nel corso del tempo il termine che indica l’equinozio di primavera, Ostara. Fra l’altro “Oster” in tedesco significa pasqua ed “easter” in inglese indica allo stesso tempo Pasqua e Primavera. La festa in questione veniva celebrata durante la prima luna piena dopo l’equinozio primaverile, esattamente come accade per la Pasqua cristiana. In realtà è corretto specificare che nessuno conosce con precisione le origini di Ostara. Oggigiorno la si attribuisce principalmente al Neopaganesimo e alla tradizione Wicca. Essa rappresenta uno degli otto Sabbat, per la precisione fa parte dei quattro sabbat minori celebrati in occasione dei solstizi e degli equinozi.


Festeggiamenti e rituali di primavera


Tra i rituali più diffusi in passato, e in alcune località tutt’oggi, si ricordano i fuochi propriziatori accesi sulle colline, che più duravano più erano di buon auspicio. In questo mese dell’anno, marzo, il cui nome deriva dal dio della guerra Marte, si celebravano anche riti di purificazione agraria e i Baccanali, feste dedicate al Dio Dioniso, simbolo dello slancio erotico e creativo. Sembrerebbe che San Giuseppe, festeggiato il 19 marzo, ricalchi proprio queste antiche tradizioni, sebbene si sia poi trasformato nella Festa del papà. Qual è il legame? Il papà dona il seme della vita e quindi favorisce la rinascita.

I rituali domestici che tutt’oggi eseguiamo, a volte senza averne consapevolezza, riguardano principalmente la decorazione della casa e le pulizie domestiche. Tra gli elementi più indicati per la stagione in corso le candele di colore pastello e i fiori primaverili come primule, narcisi, tulipani, violette. E ancora le classiche uova colorate, che ritualmente si possono interrare in giardino fino all’Ostara successiva, a simboleggiare il perenne ciclo di morte e rinascita. Le uova sono un simbolo importante poiché rappresentano la forza femminile (l’albume) e quella maschile (il tuorlo) all’interno del guscio che unisce in se stesso due forme geometriche, cerchio e piramide, fungendo da protezione. L’uovo è inoltre origine di tutte le cose, difatti anche noi proveniamo da un seme che ha la struttura dell’uovo.


Non dimentichiamo che l’equinozio di primavera segna anche il momento in cui luce e buio si equiparano ed è quindi opportuno omaggiare questo equilibrio accendendo, per esempio, una candela nera e una bianca sul proprio altarino domestico, facendo una piccola meditazione per celebrare il buio e la luce insiti in noi stessi e nella natura circostante.

Come premesso, i colori primaverili per eccellenza sono quelli pastello ed è bene quindi circondarsene, scegliendo per esempio complementi d’arredo in pandant. L’altare domestico va decorato con fiori primaverili, uova decorate, semi poiché, essendo il centro della sacralità, dev’essere pronto ad accogliere la Madre Primavera. Lo potresti rivestire con un panno verde pallido, simile alle foglie primaverili, aggiungere candele gialle e rosa, fiori ed eventualmente specchi, in quanto simbolo della luce e dell’abbondanza. Anche la candela bianca e quella nera possono tornare utili così come il simbolo del Tao, ove luce e buio sono in perfetto equilibrio.

In alternativa è possibile creare un artefatto con due bambole di lana intrecciate l’una all’altra, una rossa e una bianca come da tradizione bulgara.


Si chiamano Marteniche e simboleggiano proprio l’unione di forze opposte ma complementari: vanno offerte a Baba Marta, la nonna Marta, ovvero la Primavera. In ambito neopagano e wicca alcuni praticanti creano una piccola bambola con le proprie mani che simboleggia la dea Eostre, adornandola con colori pastello e conchiglie. Esistono poi una serie di piante simbolo della primavera: pensiamo al trifoglio legato a San Patrizio, e ancora al luppolo, famoso per le sue proprietà calmanti, e alle margherite, utili per lenire il timore della solitudine.

Alcune tradizioni magiche ritengono che il giorno dell’equinozio sia particolarmente propizio alle consacrazioni degli strumenti rituali e alle iniziazioni. Per quanto concerne gli incensi, vengono consigliati quelli a base di radice di giaggiolo, petali di viola, rosa e gelsomino. Per le pulizie domestiche si consiglia invece l’utilizzo di acqua e sale grosso.

POST di Laura De Rosa




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